Yves Saint Laurent è stato uno dei più grandi e influenti stilisti del XX secolo, capace di trasformare la moda in arte e di dare alle donne una nuova libertà e sicurezza attraverso i suoi abiti. Nato in Algeria nel 1936, si trasferì a Parigi a 18 anni per seguire la sua passione per il disegno e la couture. Qui entrò a far parte della prestigiosa maison Dior, di cui divenne direttore artistico dopo la morte del fondatore. Nel 1962, insieme al suo compagno e socio Pierre Bergé, lanciò il suo marchio omonimo, che segnò la storia della moda con le sue collezioni innovative e originali.

In questo articolo, ripercorreremo la vita e le opere di Yves Saint Laurent, le sue fonti di ispirazione, le sue muse, i suoi capi iconici e la sua eredità nel mondo della moda.

La vita e le opere di Yves Saint Laurent

Yves Saint Laurent crebbe in una villa sul Mediterraneo con le due sorelle Michelle e Brigitte, per le quali disegnava abiti fin da bambino. A Parigi, frequentò la Chambre Syndicale de la Haute Couture, dove i suoi disegni attirarono l’attenzione di Michel De Brunhoff, editore di Vogue Francia, che lo presentò a Christian Dior. Yves Saint Laurent divenne il suo assistente e poi il suo successore alla guida della maison Dior, dove si distinse per il suo stile elegante e moderno.

Nel 1960, fu costretto ad arruolarsi nell’esercito francese per la guerra d’indipendenza algerina, ma dopo pochi giorni fu ricoverato in ospedale per stress e depressione. In questo periodo, ricevette anche la notizia del suo licenziamento da Dior, che lo portò a una crisi psicologica. Tuttavia, grazie al sostegno del suo compagno Pierre Bergé, riuscì a vincere una causa contro Dior e a fondare la sua casa di moda.

La prima collezione firmata Yves Saint Laurent fu presentata nel 1962 in rue Spontini a Parigi e fu un successo immediato. Lo stilista dimostrò una grande creatività e originalità, interpretando le tendenze del tempo con un tocco personale. Tra le sue fonti di ispirazione, vi erano l’arte, la cultura, i viaggi, il cinema e la letteratura. Alcune delle sue collezioni più famose furono quelle dedicate ai Balletti Russi, alla Pop Art, ai quadri di Mondrian, alle opere di Picasso e Proust.

Yves Saint Laurent fu anche un pioniere del prêt-à-porter, ovvero della moda pronta da indossare, che rese accessibile a un pubblico più ampio. Nel 1966, aprì la sua prima boutique Rive Gauche a Parigi, seguita da altre in tutto il mondo. Qui proponeva abiti più casual e pratici rispetto alla haute couture, ma sempre raffinati e sofisticati.

Le muse di Yves Saint Laurent

Yves Saint Laurent si circondò sempre di donne bellissime e affascinanti, che furono le sue muse e le sue amiche. Tra queste, ricordiamo:

  • Betty Catroux: alta, bionda e androgina, era considerata la sorella gemella dello stilista. Fu lei a ispirare il celebre smoking da donna, uno dei capi più rivoluzionari di Yves Saint Laurent.
  • Loulou de la Falaise: nipote della marchesa Luisa Casati, era una donna eclettica e creativa. Collaborò con lo stilista come designer di gioielli e accessori, e fu una delle sue più fedeli confidenti.
  • Catherine Deneuve: icona del cinema francese, fu la testimonial di Yves Saint Laurent per molti anni. Lo stilista le disegnò gli abiti per il film Belle de Jour di Luis Buñuel, che divennero simboli di eleganza e seduzione.
  • Laetitia Casta: modella e attrice, fu una delle ultime muse di Yves Saint Laurent. Lo stilista la scelse per la sua bellezza mediterranea e sensuale, e le dedicò la sua ultima collezione nel 2002.

I capi iconici di Yves Saint Laurent

Yves Saint Laurent ha creato molti capi che hanno segnato la storia della moda e che sono diventati dei classici intramontabili. Tra questi, possiamo citare:

  • Lo smoking da donna: presentato nel 1966, è un abito maschile rivisitato in chiave femminile, che esprime potere, eleganza e sensualità. Yves Saint Laurent lo definì “il mio manifesto”.
  • L’abito Mondrian: ispirato ai quadri geometrici e colorati del pittore olandese Piet Mondrian, è un tubino in jersey del 1965 che unisce moda e arte in modo geniale.
  • Il trench: reinterpretato nel 1962, è un capo originariamente militare che diventa un simbolo di stile e raffinatezza. Yves Saint Laurent lo propone in vari colori e materiali, da abbinare a cappelli e occhiali da sole.
  • La sahariana: lanciata nel 1968, è una giacca in cotone con quattro tasche e una cintura in vita, che richiama i viaggi esotici e l’avventura. Yves Saint Laurent la indossò anche lui, diventando il suo marchio di fabbrica.
  • Il tailleur pantalone: introdotto nel 1967, è un completo da donna composto da una giacca e un pantalone, che esprime una nuova femminilità dinamica e professionale. Yves Saint Laurent lo declinò in vari colori e fantasie.

L’eredità di Yves Saint Laurent

Yves Saint Laurent si ritirò dalle scene nel 2002, dopo aver presentato la sua ultima collezione al Centre Pompidou di Parigi. Morì sei anni dopo, a 71 anni, per un tumore al cervello. La sua scomparsa fu salutata con grande commozione dal mondo della moda e della cultura, che lo riconobbero come uno dei più grandi geni creativi del secolo.

La sua eredità è ancora oggi presente e visibile nella moda contemporanea, che si ispira spesso ai suoi capi e al suo stile. La sua maison continua a vivere sotto la direzione creativa di Anthony Vaccarello, che ne rispetta lo spirito originario ma lo aggiorna con un tocco moderno e audace.

La sua vita e le sue opere sono state celebrate anche con mostre, libri e film. Tra questi, ricordiamo il documentario L’amour fou del 2010, che racconta la sua storia d’amore con Pierre Bergé e la loro collezione d’arte; il film Yves Saint Laurent del 2014, diretto da Jalil Lespert, che ripercorre la sua carriera dalla Dior alla sua maison; il film Saint Laurent del 2014, diretto da Bertrand Bonello, che si concentra sul periodo più turbolento della sua vita tra gli anni Sessanta e Settanta.

Considerazioni finali

Yves Saint Laurent è stato uno stilista che ha cambiato la moda e la società con le sue creazioni. Ha saputo interpretare i desideri e le aspirazioni delle donne, donando loro abiti che esprimevano libertà, sicurezza e bellezza. Ha saputo anche trasformare la moda in arte, esprimendo la sua personalità e la sua visione del mondo. Ha saputo anche collaborare con altri artisti, come il fotografo Helmut Newton, il pittore Andy Warhol, il musicista Serge Gainsbourg e la cantante Françoise Hardy. Yves Saint Laurent è stato, insomma, un artista completo e unico, che ha lasciato un segno indelebile nella moda e nella cultura.