Walter Albini è stato uno dei più grandi stilisti italiani, considerato il pioniere del prêt-à-porter e del look totale. La sua visione ha rivoluzionato il rapporto tra moda e industria, dando vita al Made in Italy e alla figura dello stilista come creatore di stile e immagine. A 40 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 31 maggio 1983 a causa dell’Aids, la sua eredità è ancora viva e fonte di ispirazione per molti.
La biografia di Walter Albini
Nato come Gualtiero Angelo Albini a Busto Arsizio il 3 marzo 1941, Walter Albini si appassiona alla moda fin da giovane. Frequenta l’Istituto d’Arte, Disegno e Moda di Torino, dove è l’unico ragazzo in una scuola di sole donne. A 17 anni inizia a collaborare con giornali e riviste, disegnando gli schizzi dalle sfilate d’alta moda, prima da Roma e poi da Parigi. Qui incontra Coco Chanel, la sua icona e musa ispiratrice.
Il suo talento non passa inosservato e presto viene assunto da importanti case di moda italiane, come Krizia, Cadette e Trell. Disegna anche per marchi internazionali come Cole of California. Nel 1970 lancia la sua prima proposta di “unimax”, una formula che prevede uniformità di taglio e colore per uomo e donna. Nello stesso anno presenta la collezione Anagrafe, composta da otto spose rosa in lungo e otto vedove in nero corto.
La rivoluzione del prêt-à-porter
Walter Albini è il primo a capire il potenziale del prêt-à-porter, cioè della moda pronta da indossare, accessibile e di qualità. Per realizzare la sua visione, decide di collaborare con cinque case di moda specializzate per tipologie di prodotto, coordinate secondo un progetto unitario di stile. È così che nasce il look totale, un concetto che Albini applica anche alla sua vita personale, arredando le sue case e disegnando tessuti, oggetti, mobili e vetri in tono con le sue collezioni.
Albini sceglie di presentare le sue creazioni a Milano e non a Firenze, allora capitale della moda italiana. In questo modo contribuisce a fare di Milano il nuovo polo della moda internazionale. La stampa straniera lo definisce il “nuovo astro italiano”, paragonandolo a Yves Saint Laurent. La stampa italiana invece si dimostra più fredda e critica nei suoi confronti.
Nel 1973 Albini rompe tutti i contratti con le case di moda e presenta a Londra una nuova linea per uomo e donna con il suo nome. È la prima volta che viene adottata la formula di una prima linea di immagine forte ma di vendita ristretta, economicamente sostenuta da una seconda linea per la diffusione. Nello stesso anno apre lo showroom di via Pietro Cossa a Milano e si trasferisce a Venezia, dove organizza una memorabile sfilata al caffè Florian.
L’alta moda e gli anni Trenta
Nel 1975 Albini debutta nell’alta moda con una collezione ispirata a Chanel e agli anni Trenta, i suoi amori di sempre. Il suo stile si caratterizza per la raffinatezza delle linee, la ricercatezza dei materiali, la cura dei dettagli. Albini ama reinterpretare i classici del guardaroba femminile, come la giacca destrutturata, il tailleur pantalone, il cappotto doppiopetto. I suoi colori preferiti sono il nero, il bianco, il beige e il rosa cipria.
Albini è anche un grande sperimentatore: introduce nuovi tessuti come il jersey metallizzato, il lurex e il vinile; gioca con le stampe geometriche, floreali e animalier; mescola influenze orientali ed europee; si ispira al cinema, all’arte e alla letteratura. Tra le sue muse ci sono le attrici Marlene Dietrich, Greta Garbo e Katharine Hepburn.
L’eredità di Walter Albini
Walter Albini muore prematuramente nel 1983, lasciando un vuoto nel mondo della moda italiana. La sua opera viene però riconosciuta come fondamentale per lo sviluppo del Made in Italy e per l’affermazione della figura dello stilista come autore e imprenditore. Molti dei suoi colleghi e successori si sono ispirati alla sua visione e al suo stile.
Oggi il suo nome torna alla ribalta grazie alla notizia che il brand Walter Albini è stato acquisito da un gruppo svizzero che ha intenzione di rilanciarlo sul mercato. Inoltre è in preparazione una mostra antologica dedicata alla sua carriera che sarà curata da Carla Sozzani. Walter Albini è quindi un gioiello nascosto della moda italiana che merita di essere riscoperto e celebrato.
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