Ha fotografato praticamente tutti lungo la sua ancora scintillante carriera da fotografa. Annie Leibovitz è maestra dei ritratti, capace di regalare allo spettatore delle vere e proprie istantanee di vita anziché i soliti scatti impostati. Il suo stile prevede una collaborazione stretta tra fotografo e modella: un approccio vincente, capace di tradursi in vere e proprie opere d’arte che non si smette mai di ammirare.
Biografia
Nata a Waterbury (Connecticut) il 2 ottobre 1949, Annie Leibovitz è terza di sei figli. La sua famiglia era solita spostarsi spesso a causa del lavoro di suo padre come Ufficiale dell’Aeronautica statunitense; tale vita “nomade” contribuisce ad alimentare la passione della Leibovitz per la fotografia.
La madre della fotografa alimenta invece il fuoco dell’arte nella giovane Annie, che inizia a realizzare i suoi primi scatti nelle Filippine, ove la sua famiglia si trova sempre a causa della professione paterna. Il contatto stretto con le brutture della guerra in Vietnam condiziona profondamente lo stile futuro della Leibovitz, che decide di dedicarsi alla ricerca della bellezza dapprima attraverso la pittura, successivamente avvalendosi del medium fotografico anche grazie ai suoi fortunosi incontri con due mostri sacri della fotografia: Robert Frank ed Henri Cartier Bresson.
La carriera di Annie Leibovitz decolla a partire dagli anni Settanta. Dopo numerose collaborazioni da freelance, la statunitense ottiene un posto nella prestigiosa rivista “Rolling Stone“, per la quale diventa fotografa commerciale. La fotografa collaborerà con la rivista per ben tredici anni, realizzando copertine memorabili come quella in cui viene ritratta l’attrice Meryl Streep.
Non solo fashion, ma anche musica: nel 1975 Annie Leibovitz diventa fotografa ufficiale della band The Rolling Stones, immortalando il gruppo in scatti indimenticabili durante tutta la loro tournée. Altri importanti lavori della fotografa classe 1949 sono: la campagna pubblicitaria American Express; i ritratti realizzati per la rivista “Vanity Fair“; il calendario Lavazza nel 2009; il calendario Pirelli nel 1999 e nel 2016.
Annie Leibovitz ha infranto un “record” davvero particolare: è stata, infatti, la prima fotografa donna a esporre al Washington National Portrait Gallery.
Stile e muse
Nel corso della sua lunga – e tuttora prolifica – carriera Annie Leibovitz ha fotografato quasi tutti i grandi nomi della moda e dello showbiz internazionale, adattando ad ogni committente uno stile fotografico.
La fotografa del Connecticut mostra una versatilità senza precedenti, ricorrendo all’uso del bianco e nero, del fotoritocco o del colore a seconda delle esigenze. Esistono, però, alcuni capisaldi nello stile artistico della Leibovitz: la capacità di improvvisazione, la composizione, l’attenzione alla linearità e alla scelta dei toni. Mixando estro e rigore Annie Leibovitz continua a creare scatti inimitabili, eleganti, raffinati.
Colori decisi, contrasti morbidi, istantanee dal mood drammatico: questi i punti fermi delle fotografie di Annie Leibovitz che raggiungono l’apice della bellezza nei suoi ritratti. Tra le opere più famose della fotografa ricordiamo lo scatto celeberrimo che ritrae John Lennon e Yoko Ono abbracciati; la sopracitata copertina di “Rolling Stone” con Meryl Streep; il ritratto che immortala l’attrice Whoopi Goldberg immersa in una vasca piena di latte.
Tantissime le star che hanno posato per Annie Leibovitz, diventando sue muse. Tra queste: Demi Moore, la regina Elisabetta II, Leonardo DiCaprio, Bruce Springsteen.
Vita privata
Annie Leibovitz è stata legata sentimentalmente alla storica e filosofa Susan Sontag. La loro unione è durata sino alla morte per leucemia della Sontag.
Onorificenze
- Premio Principe delle Asturie per la comunicazione e l’umanistica (Spagna) — Oviedo, 23 maggio 2013
Bibliografia, filmografia e contatti social
Oltre ad opere collettive, Annie Leibovitz ha pubblicato diverse opere monografiche, ma non solo. La fotografa ha pubblicato anche un’opera narrativa ed è stata protagonista di un documentario, realizzato nel 2012.
La Leibovitz è inoltre attivissima sui social network: basta visitare la pagina ufficiale Instagram della fotografa per ammirare le sue opere.
Bibliografia
- 1984 – Photographs, Thames & Hudson (Gran Bretagna)
- 1991 – Photographs 1970 – 1990, Harper Collins Publishers (U.S.A.)
- 1996 – Olympic Portraits U.S.A., Bulfinch Press (U.S.A.)
- 1999 – Women, Random House (U.S.A.)
- 1999 – Annie Leibovitz/1968-1997, TeNeues Publishing, Stern Portfolio (Germany)
- 2003 – American Music, Jonathan Cape (U.S.A.)
- 2008 – Annie Leibovitz At Work, Random House (U.S.A.)
- 2009 – Fotografie Di Una Vita 1990-2005, De Agostini (Italia)
- 2011 – Pilgrimage, De Agostini (Italia)
Opera narrativa
- Annie Leibovitz, C’eravamo tanto amate
Cinema
- Barbara Leibovitz, Annie Leibovitz: Life Through a Lens, 2006
Sito web
Potete ammirare le opere di Annie Leibovitz visitando la pagina Artnet dedicata alla fotografa
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