Ad ogni sovrano il suo regno. A tale regola non fa eccezione il “re” del made in Italy nel mondo, quel Giorgio Armani che ha fondato assieme a Sergio Galeotti la Giorgio Armani S.p.A., azienda operante nel campo della moda, del lusso e del design.
Sin dalla sua fondazione nel 1975 l’azienda di Armani ha contribuito a lanciare il made in Italy nel mondo, ampliando negli anni il suo già vastissimo campo d’azione. Dall’abbigliamento ai profumi, dai complementi d’arredo agli orologi sino a toccare il settore della ristorazione, non esiste servizio di alto livello che il gruppo con a capo lo stilista piacentino non offra a una clientela esclusiva, che ama coccolarsi a qualunque costo.
Giorgio Armani S.p.A.: la genesi e i primi anni
L’azienda Giorgio Armani S.p.A. nasce ufficialmente a Milano, precisamente su Corso Venezia, il 24 luglio 1975 grazie all’intuizione vincente dello stilista e del suo partner di lavoro e di vita Sergio Galeotti.
Il lancio ufficiale della società avviene qualche mese dopo, quando Armani presenta ufficialmente la sua prima collezione prêt-à-porter presso il Plaza Hotel sito nel capoluogo lombardo. Circa tre anni dopo la società espande i propri confini italiani grazie al contratto di licenza con il Gruppo Finanziario Tessile; nel 1979, invece, la Giorgio Armani S.p.A. varca il suolo europeo.
Giorgio Armani fonda la Giorgio Armani Corporation, trasformando la sua casa di moda in una delle grandi certezze nel campo del design, della moda e del luxury nel mondo.
Negli anni Ottanta la società capitanata dal “re” firma un accordo di licenza con l’azienda francese L’Oréal per la creazione di profumi: una mossa vincente, della quale il brand beneficia ancora oggi, che ha premesso di immettere in commercio alcune tra le fragranze più amate da donne e uomini di mezzo mondo. Negli stessi anni il gruppo lancia tre delle sue linee più note: Emporio Armani, Armani Jeans e Armani Junior.
Il biennio 1981/1982 è caratterizzato dall’apertura di due importanti punti vendita in quel di Milano: il primo negozio Emporio Armani e la prima boutique Giorgio Armani. Parallelamente all’ampliamento dei servizi dedicati alla clientela Armani lancia due nuove linee: la Emporio Armani Underwear e la Emporio Armani Swimmwear.
All’apice del successo Giorgio Armani perde la sua “metà”, quel Sergio Galeotti che aveva contribuito significativamente al lancio della maison Armani nel grande Olimpo della moda (1985). Lo stilista decide che è il momento di procacciare nuovi partner e stipulare nuove collaborazioni: nel 1987 Armani parla giapponese grazie alla joint venture con Itochu Corporation e Seibu Department Store che portano alla nascita di Giorgio Armani Japan, la divisione nipponica della Giorgio Armani S.p.A..
Altra importante partnership è quella stipulata dal brand della moda con Luxottica, che permetterà allo stilista di “invadere” il mercato degli occhiali a partire dal 1988.
Anni Novanta e Duemila
All’inizio degli anni Novanta la Giorgio Armani S.p.A. si espande ulteriormente grazie all’acquisizione di una società – la Intai S.p.A. – nonché l’ottenimento dei pacchetti di maggioranza di Antinea S.r.l. nel 1990 e di Simint S.p.A. nel 1996.
La fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila segnano l’ingresso in quella che potremmo definire “rivoluzione informatica“, abbracciata anche dal noto brand italiano che informatizza le proprie attività, lanciando anche il settore e-commerce e creando la Divisione Accessori. Nel 2000 il web “ospita” il sito dell’azienda giorgioarmani.com, diventato successivamente armani.com: una mossa vincente che consente al marchio di espandere la propria clientela ad ogni angolo del globo.
Il 2000 segna anche la joint venture tra la Armani S.p.A. e il gruppo Zegna per produrre e distribuire la linea di abbigliamento maschile Armani Collezioni. L’attività dello stilista e della sua società è frenetica: proprio in questi anni nascono altre linee – la Giorgio Armani Cosmetics e la Armani/Casa – e il gruppo apre il negozio Armani/Manzoni nel quadrilatero della moda: tre piani di lusso e bellezza.
Nel 2001 l’azienda sposta la propria sede in una ex fabbrica in disuso della Nestlé (all’interno della quale verrà anche inserito l’Armani/Teatro) ed apre il negozio Giorgio Armani Accessori. L’anno successivo è caratterizzato da nuove, importanti acquisizioni: la Deanna S.p.A. (specializzata in maglieria) e le quattro fabbriche di calzature Guardi S.p.A..
Parallelamente a tali attività espansionistiche, la Giorgio Armani S.p.A. dilata ulteriormente il proprio raggio d’azione, creando la Armani/Dolci prima e la popolare EA7 successivamente. Quest’ultima è una linea pensata esclusivamente per lo sport. Nel 2005 Armani firma un accordo vantaggioso con l’azienda edile di fama mondiale EMAAR Properties che consente alla società milanese di aprire quattordici hotel sparsi per il globo.
Il 6 giugno 2008 Armani entra a “gamba tesa” nel mondo dello sport professionistico, acquistando ben l’80% delle quote della squadra di pallacanestro Olimpia Milano, della quale già era sponsor. Negli anni successivi il brand Armani conquista gli USA e la Cina grazie all’istituzione di negozi “fisici” e virtuali.
Gli anni più recenti hanno visto la Giorgio Armani S.p.A. adattarsi ai tragici cambiamenti causati dalla diffusione della pandemia da Covid-19. Armani tiene la sfilata alla Milano Fashion Week a porte chiuse, trasmettendola in streaming. Lo stilista desidera rendersi utile al proprio Paese, prestando bravura e talento alla causa del personale sanitario che combatte strenuamente contro la pandemia. L’azienda inizia ad elargire donazione agli ospedali italiani e a creare camici per il personale sanitario.
Il periodo successivo allo scoppio del Coronavirus vede Armani adottare una strategia per contrastare la crisi economica causata dalla pandemia: minor produzione, maggiore qualità.
Marchi
La Armani S.p.A. ospita al suo interno diversi marchi, alcuni dei quali nel corso degli anni si sono fusi in altri brand. E’ il caso della Armani Collezioni – fusa nell’etichetta Giorgio Armani -; di Armani Junior – inserito all’interno di Emporio Armani -; di Armani Jeans – accorpato ad Armani Exchange -.
- Giorgio Armani, etichetta di punta della maison;
- Emporio Armani, dal taglio più giovanile;
- Armani Exchange, direttamente dalle passerelle agli armadi dei ragazzi;
- Armani Casa, brand pensato per l’arredamento di lusso;
- Armani Fiori, complementi d’arredo e decori floreali;
- Armani Dolci, produzione di prodotti dolciari in collaborazione con l’azienda Venchi;
- EA7, brand pensato per lo sport il cui numero 7 è una dedica al campione del Milan Andrij Ševčenko;
- Armani Privè, linea pensata per l’alta moda.
L’azienda ha inoltre aperto alcuni locali in giro per il mondo:
- Armani Caffè/Emporio Armani Caffè;
- Armani Restaurant/Emporio Armani Restaurant, presenti anche a Londra, Hong Kong e Tokyo;
- Armani Privé, discoteche presenti a Milano, Hong Kong e Dubai;
- Armani Hotel & Resort.
Fondazione Armani
Nel 2016 viene istituita la Fondazione Armani allo scopo di salvaguardare e sviluppare il lavoro manageriale di Giorgio Armani. Lo stilista gestisce la fondazione con due uomini fidati: il manager Pantaleo Dell’Orco, da sempre vicino allo stilista, e il banchiere di Rothschild Irving Bellotti.
La Fondazione Armani si pone l’obiettivo di garantire innovazione, ricerca di qualità e sviluppo di nuove competenze attraverso una massiccia campagna di investimenti. Altri aspetti importantissimi perseguiti dalla Fondazione sono di natura prettamente sociale.
Impegno sociale
La Giorgio Armani S.p.A. è azienda da sempre attenta alle tematiche sociali. La società guidata da “re” Giorgio Armani ha abbracciato nel corso degli anni diverse cause umanitarie, prima fra tutte quella promossa dall’ente no-profit Product Red per combattere l’AIDS.
Nel 2011 Giorgio Armani promuove un’iniziativa congiunta con Green Cross International e UNICEF. La campagna, denominata Acqua For Life, consiste nella donazione, per ogni confezione di profumo Acqua di Giò venduta, di un dollaro per finanziare il progetto UNICEF volto a portare l’acqua potabile nei Paesi africani più bisognosi.
Nel 2019 l’azienda Armani ha aiutato la cittadinanza veneziana colpita da una disastrosa alluvione; l’anno dopo lo stilista elargisce importanti donazioni agli ospedali italiani per aiutare il personale sanitario a combattere il Coronavirus.
Da sempre attenta a non impattare in maniera negativa sull’ambiente, la Armani S.p.A. si impegna a creare capi che possano durare a lungo, garantendo la gestione di una produzione che non danneggi il pianeta.
Controversie
Come quasi ogni grande azienda anche la Giorgio Armani S.p.A. è stata coinvolta in alcune vicende spiacevoli che non ne hanno intaccato fascino e credibilità.
La controversia più grave ha visto il gruppo difendersi contro una gravissima accusa. Nel 2008 l’Associazione per la Difesa dei Minori spagnola ha puntato il dito contro il brand, tacciandolo di aver creato uno spot che pare incitasse alla pratica del turismo sessuale.
Tra il 1998 e il 2000 l’azienda ha dovuto invece intentare causa al titolare di un timbrificio, Luca Armani, per aver usato impropriamente il dominio armani.com. Nel 2003 l’azienda vince la causa; nel 2016, però, Luca Armani impugna la sentenza e intenta una seconda causa.
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